Stiamo vivendo un periodo economico complesso: gli effetti dalla pandemia, i rincari delle materie prime ed energia, l’aumento del costo dei trasporti e la crescita della domanda dovuta alla ripresa economica di USA e Cina, stanno determinando repentini cambiamenti economici, di grande impatto per le aziende produttrici di ausili.
Aumenti ed evoluzioni i cui effetti si verificheranno tra l’ultimo trimestre di quest’anno e l’inizio del 2022, determinando variazioni nei costi e nelle condizioni di reperibilità dei materiali di assoluto rilievo e tali da determinare sia una riduzione della capacità produttiva che un aumento a doppia cifra dei costi dei prodotti finiti.
Quali sono le conseguenze per i destinatari finali degli ausili? Come possiamo far fronte a questa situazione straordinaria? Lo abbiamo chiesto al nostro responsabile regolatorio e public affair, Alessandro Berti, che ci risponde in qualità di presidente dell’associazione Ausili, incarico che ricopre in Confindustria Dispositivi Medici
Buongiorno Alessandro, ci spiega meglio quali sono le condizioni attuali del mercato delle aziende produttrici di ausili?
Le aziende produttrici di ausili stanno affrontando difficoltà straordinarie. La chiusura degli impianti estrattivi di materie prime ad inizio 2020 e l’impennata della domanda a causa della ripresa economica post Covid hanno determinato sia un difficile reperimento dei materiali che un incredibile incremento dei costi.
Inoltre, la crisi sanitaria del 2020 ha generato uno sbilanciamento dei trasferimenti di merce diretti verso Ovest e quelli aventi come destinazione il “far east” asiatico. Con la diretta conseguenza della mancanza di container vuoti utili alle spedizioni, con un incredibile impatto sui costi e con la difficoltà di effettuare spedizioni per componentistiche e semilavorati necessari alla produzione.
Qual è l’impatto di tutto ciò sui prodotti finiti?
Il centro studi di Confindustria Dispositivi Medici ha svolto un questionario, con cui ha richiesto ad oltre 300 aziende associate di quantificare e descrivere l’impatto degli aumenti di componentistiche e prodotti necessari alla produzione (in media pari al +40%) e trasporti per importazioni (pari ad un vertiginoso +189%); stimando di conseguenza un aumento medio dei costi dei prodotti finiti pari a ben il 36%.
E come è possibile conciliare questo nuovo scenario di mercato con le procedure di gara?
Non è possibile! Le procedure di gara si basano su basi d’asta che non tengono conto di questo scenario ed è oggi plausibile che le gare che stanno per andare in aggiudicazione, nello specifico in Lazio ed in Lombardia, possano subire dei ritardi. Gli imprenditori stanno chiedendo di rivedere i prezzi contemplando un aumento di oltre il 30%, secondo quanto previsto dall’art. 106 del D.Lgs 50/2016. E’ necessario, poi, rivedere sia le soglie di prezzo che riformare i criteri di valutazione della qualità degli ausili; oggi talmente basici da rendere il prezzo l’unico elemento dirimente.
Qual è l’impatto sul nostro sistema sanitario nazionale?
Le forniture di ausili e altri device composti dei materiali che stanno subendo di più questa crisi rischiano lo stop entro poche settimane. I rincari e le difficoltà di reperimento delle materie prime e semilavorati hanno fatto saltare il piano finanziario e le tabelle di marcia di molte imprese produttrici che oggi, pur avendo partecipato delle gare, si trovano nella condizione di non poter rispondere alle richieste di consegna delle forniture.
A livello regionale, in alcune Asl, ci stanno venendo incontro, come nel caso della Liguria; ma serve un intervento consistente e tempestivo a livello nazionale.
Quali le conseguenze per chi ha bisogno di ausili per la deambulazione?
In Italia ci sono oltre 3,1 milioni di persone con difficoltà psicofisiche ed è purtroppo oggi un rischio concreto quello di non poter garantire la consegna di un ausilio appropriato a chi ne avrà bisogno nei prossimi mesi. Per questo come associazione Ausili stiamo sollecitando risposte tempestive e concrete, a tutela di tutti coloro che ogni giorno convivono con una disabilità motoria.